Di cosa dovrei fare a meno: Le mie amate noccioline, salate, con il guscio (le noci, non io), o una birra fresca, preferibilmente al gusto India Pale Ale (IPA)? Preferisco di nessuno dei due. Perché a) birra e noci stanno benissimo insieme e b) in genere non mi piace fare a meno di niente. Soprattutto non su chitarre e musica. Fa parte della mia vita. Con suoni duri, suonati con i bravissimi amici della band, il mio cuore si apre, i miei piedi battono e un sorriso si allarga sul mio viso. E perché il sorriso mi sta bene, suono spesso e con piacere. È anche per la bellezza, quella interiore. Potente, vivace, reale e fare musica con il corpo e l'anima, in breve «Hard Wretches», dà un piacere infinito e un sorriso si allarga ... OK, l'abbiamo già fatto con il sorriso.
... è così che di solito mi metto all'opera, che sia al lavoro, in allenamento o dietro la batteria. Ma sono un tipo che ama la pace, il che non è così ovvio a prima vista. Dopo tutto, sono il più grande e il più rumoroso della band. Anche i miei gusti musicali non fanno pensare alla pace, perché ascolto più che altro heavy metal classico per addormentarmi.
La famiglia è tutto per me...
ORRORSCOPO...
... ho sempre sostenuto di non essere un vero musicista. Tuttavia, ho fatto musica per tutta la vita. Non c'è un vero talento, quindi ci sono voluti cinque anni prima che il mio sax cominciasse a suonare. Le cose non vanno meglio con il basso. Dopo più di 35 anni di pratica, non sono un maestro, non c'è traccia di virtuosismo. Anche l'ascolto di tutti gli album di Stanley Clarke e Steve Harris (Iron Maiden) non mi ha aiutato. Gli assoli di basso sono rari per me, devono essere provati e di solito fanno schifo quando serve. Quindi preferisco lasciar perdere.
... ma lo lascio comunque tuonare...
Per noi è importante, oltre ad una buona voce e un po' di esperienza sul palco (ovviamente con il canto), trovare un membro della band interessante e adatto a noi personalmente. Devono avere un carattere allegro, non prenderci sempre troppo sul serio ed essere capaci di sfogarsi di tanto in tanto. Se i testi delle canzoni non venissero letti ad alta voce e riversati sul pubblico durante un concerto, sarebbe quasi iperfenomenale.